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I 100 milioni in più che il Comune incassa dall’Imu siano utilizzati per la città, non per mantenere la macchina amministrativa. È quanto ho proposto provocatoriamente, visto a luglio la capogruppo del Pd, Carmela Rozza, aveva promesso che qualunque entrata in più rispetto alle previsioni sarebbe stata destinata al Fondo Anticrisi. Dai giornali di ieri abbiamo appreso che grazie al torchio fiscale dell’Imu la Giunta Pisapia ho spremuto 100 milioni in più dalle tasche dei cittadini. Se governasse il centrodestra sarebbero utilizzati per diminuire la pressione sui produttori, i commercianti e le famiglie, insomma su chi crea sviluppo per questa città. La sinistra del “tassa e spendi” non lo farà mai, ma almeno mi auguro che mantenga le promesse e reinvesta gli introiti a favore di Milano. E non per alimentare ancora una macchina amministrativa ottocentesca.

In che modo? Non più tardi di una settimana fa ho inviato a Majorino una proposta per un Fondo Anticrisi triennale che aggredisca la crisi alla radice e preveda due misure: una sorta di rimborso per i contributi che i datori di lavoro devono a ragione dei contratti e delle nuove assunzioni di giovani tra i 18 e i 29 anni e di donne neomadri entro i due anni dal parto; un “buono alimentare” per madri, bambini e anziani sotto un certo reddito e redistribuito dalle 246 strutture ed enti caritativi che fanno parte della rete cittadina del Banco Alimentare. Perché si aggredirebbe la crisi alla ‘radice’? Perché la nuova povertà è dovuta alla mancanza di prospettive per i giovani e alla interruzione del percorso lavorativo, specie per quelle donne che rimangono a casa dopo una gravidanza. Ma con la crisi demografica in atto fare un figlio è un bene per tutta la città e un segno di sviluppo. Inoltre il costo della vita sta mettendo in difficoltà molti anche solo per l’acquisto dei beni di prima necessità.

Siccome il Fondo Anticrisi verrà bandito dalla Giunta senza passare dal Consiglio, ho pubblicato la mia proposta sulla mia pagina Facebook e già molti cittadini stanno aderendo con un semplice ‘Mi piace’. Anche questo è un modo di promuovere la partecipazione attiva della popolazione alle scelte di chi amministra.

Matteo Forte

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