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MOSCHEE, CAIM CHIEDE REVOCA BANDO - FOTO OMNIMILANOIl Caim, Coordinamento delle Associazioni islamiche di Milano, chiede la revoca del bando per la concessione di aree pubbliche per nuovi luoghi di culto e la pubblicazione di una nuova gara “depurata da aspetti problematici e da ritenersi illegittimi”, che “non permettono a nessuna delle 52 associazioni iscritte all’Albo voluto dal Comune di partecipare”. Questa la posizione resa nota oggi dal Caim rispetto al bando deliberato dalla giunta di palazzo Marino il 30 dicembre scorso. “Ci sono criteri che riteniamo inaccettabili – ha detto il coordinatore Davide Piccardo – e per evitare che il provvedimento sia impugnato davanti al Tar chiediamo all’amministrazione di revocare il bando e emetterne uno nuovo, cosa fattibile in un paio di giorni, che tenga conto delle nostre osservazioni legittime rispetto a punti discriminatori. E’ pronta una comunicazione ufficiale indirizzata all’amministrazione che sarà sottoscritta dalle nostre associazioni”. I punti contestati riguardano in particolare i criteri introdotti nel bando in base all’ordine del giorno presentato da Matteo Forte del Polo dei milanesi e approvato dal consiglio comunale il 18 dicembre: “Nessuna delle 52 associazioni iscritte all’albo e’ un ente di culto, come chiede il bando per assegnare i punteggi e solo una ha partecipato al percorso per la sottoscrizione della ‘Carta dei Valori’ proposta dal governo nel 2007 – spiega Reas Syed, responsabile dell’Area Legale del Caim – e che non ha valore vincolante. Inoltre è discriminatorio anche il criterio formale relativo ai ministri del culto, che peraltro noi non siamo tenuti ad avere”.

I correttivi proposti e votati a maggioranza dal Consiglio comunale, di cui ero primo firmatario, non comportano alcuna discriminazione e non presentano profili di illegitimità”. Così replica Matteo Forte. “Semmai sono altri i motivi per cui si dovrebbe richiedere il ritiro del bando, come il fatto che ad oggi possono presentare istanza e ottenere le aree anche quelle associazioni iscritte all’Albo comunale e presenti nelle black list del Ministero degli Interni tedesco e degli Emirati Arabi. Mi riferisco rispettivamente alla turca Millu Gorus, affiancata ad Hamas ed Al Qaeda nel Rapporto 2013, e all’Alleanza islamica d’Italia il cui indirizzo coincide con quello della stessa sede del Caim”. Conclude Forte: “Visto quanto successo proprio quest’oggi a Parigi credo che si debbano dare a Milano e ai cittadini il massimo delle garanzie che, al momento, la Giunta e il bando, per com’è stato pensato e strutturato, non sono in grado di offrire”.

Matteo Forte

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