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images (1)“C’è un grande film cult della commedia degli anni ’70, in cui Gigi Proietti interpreta il personaggio soprannominato Mandrake. Lui, accanito scommettitore di cavalli da corsa, mette in piedi grandi manovre per vincere ingenti somme che gli permettano di vivere di rendita, ma poi finisce sempre male. La mandrakata mi ricorda un po’ l’atteggiamento del Sindaco Sala nelle ultime settimane“: è quanto dichiara in una nota a margine dell’odierna commissione educazione del Consiglio comunale di Milano Matteo Forte, capogruppo di Milano Popolare a Palazzo Marino. “Sala prima dice che è costretto a lasciare a casa 7mila bambini per colpa di Regione e Stato, poi le vive proteste di tante famiglie lo portano a dire di voler risolvere in pochi giorni il problema e il 29 luglio firma un accordo con i sindacati per nuove assunzioni nei servizi dell’infanzia, dichiarando di aver risolto il problema per sole 3mila famiglie.

Perché pare una mandrakata? – si chiede il consigliere di opposizione – Perché il Comune ha sempre dichiarato che l’assunzione di nuovo personale e la ricerca di 300 nuovi spazi per garantire i servizi per l’infanzia erano dovute alla necessità del distanziamento fisico causa Covid. Dal 26 giugno era chiaro con le linee guida del Miur per la ripartenza dell’anno scolastico che nulla sarebbe cambiato per le materne. Oggi, con le relative linee guida uscite dalla Conferenza Stato-Regioni, si confermano anche le indicazioni ordinarie per la fascia 0-3 anni. Quindi delle due l’una: o la mandrakata con cui Sala si è fatto bello qualche giorno fa non è necessaria, o se le assunzioni sono necessarie lo erano a prescindere dal Covid già mesi fa. E perché a 7mila famiglie si è continuato a dire che questo era il problema? Stiamo parlando di 293 nuove assunzioni di personale educativo, 20 solo per il potenziamento dei nidi. Quando l’esperienza dei centri estivi dimostra invece che una buona politica di coinvolgimento della società organizzata e di convenzionamento con oratori, centri sportivi, associazioni e terzo settore può fare la differenza, integrando servizi e a minor costi per l’amministrazione.

Senza considerare che – prosegue Forte – la fascia oraria per ingressi e uscite dalle 7.30 alle 16.30 esclude il post-scuola fino alle 18.00 garantito fino all’anno scorso. Tutto ciò senza minimamente rivedere le tariffe per le famiglie o la tassa di 52 euro per la pre-iscrizione alle materne”. Conclude Forte: “Al contrario di quanto dichiarato nei giorni scorsi Sala non ha risolto proprio nulla. La sua sembra proprio una mandrakata in cui a rimetterci però sono le famiglie milanesi. Sia come contribuenti che come utenti”

Matteo Forte

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