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SmartSelect_20220830-204736_WhatsAppIeri sera, con 36 voti favorevoli, cioè all’unanimità, l’aula di Palazzo Marino ha approvato il documento a mia firma con cui vengono date le linee di indirizzo alla giunta comunale per la realizzazione di un protocollo da seguire in circostanze drammatiche, come quelle che hanno interessato gli abitanti della Torre dei Moro, andata a fuoco domenica 29 agosto 2021.

La proposta approvata da tutti i consiglieri presenti, che avevo depositato a inizio mandato senza tuttavia ottenere i necessari pareri tecnici da parte degli uffici, prevede appunto che il gabinetto del sindaco faccia un po’ da raccordo e coordinamento tra i vari settori dell’amministrazione interessati, evitando ai cittadini gravemente danneggiati da eventi imprevisti e improvvisi, e che causano la perdita o il grave danneggiamento dei rispettivi alloggi, un continuo pellegrinaggio da ufficio a ufficio per risolvere problemi molto concreti, come ad esempio: il rifacimento della carta d’identità, la sospensione della Tari, piuttosto che della bollettazione di Milano Ristorazione per le famiglie che usufruiscono di quel servizio nelle scuole della città, ecc.

Oltre a ciò il protocollo dovrà prevedere una deroga temporanea alle condizioni di accesso agli alloggi a canone convenzionato (con il solo vincolo di non possesso di seconde proprietà nel limite ragionevole del territorio della Città metropolitana di Milano), perché un conto è essere nelle condizioni di procurarsi immediatamente e in autonomia una casa alternativa a quella per esempio andata a fuoco, un altro è non essere nelle condizioni – anche se per i parametri Isee qualche nucleo potrebbe risultare non avere diritto ad aiuti economici - ma necessitare di un tetto dove ospitare la propria famiglia a causa di una calamità di cui si è vittime. Così come un conto è avere una seconda proprietà nella prima cerchia di comuni intorno a Milano, un altro è avere la casa al mare: evidentemente non si può chiedere a qualcuno di abbandonare da un giorno con l’altro il proprio lavoro e la propria scuola, perché in stato di necessità per un evento particolarmente eclatante che non è frutto della propria libera volontà.

Altra innovazione indicata alla giunta è quella di erogare contributi a supporto dei cittadini residenti negli alloggi danneggiati facendoli confluire, quali donazioni, ad un intermediatore filantropico (come previsto dal nuovo Codice del Terzo settore) in grado di raccogliere somme per progetti d’utilità sociale individuati da un apposito Comitato di scopo costituito dagli abitanti, a cominciare proprio dal Comitato di via Antonini che si sono visti pur stanziare dal Comune somme per l’emergenza e che tuttavia per ragioni legate ancora una volta ai parametri Isee non sono mai state del tutto assegnate.

Infine il documento approvato impegna Palazzo Marino a censire, verificare e monitorare la presenza in edifici e fabbricati, pubblici e/o privati, della città di Milano di pannelli per rivestimento facciate analoghi a quelli che hanno causato l’incendio della torre di via Antonini.

Con il voto all’unanimità di lunedì 19 giugno del documento da me proposto si è conclusa la mia attività da consigliere comunale. Dopo aver mantenuto l’impegno preso con i rappresentanti del Comitato di via Antonini, ho infatti rassegnato le dimissioni a motivo della mia elezione nello scorso febbraio a consigliere regionale della Lombardia.

Matteo Forte

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