(ANSA) – MILANO, 30 OTT – Il Tar della Lombardia ha dichiarato inammissibile, per difetto assoluto di giurisdizione, il ricorso presentato dall’Associazione Luca Coscioni e da Marco Cappato contro la deliberazione del Consiglio regionale del 19 novembre 2024, con cui si era votata una pregiudiziale di
costituzionalità sulla proposta di legge di iniziativa popolare sul suicidio assistito.
L’Associazione Coscioni aveva impugnato l’atto presentato dal consigliere regionale di FdI Matteo Forte in qualità di presidente della II Commissione Affari istituzionali ed Enti locali, che la maggioranza del Consiglio regionale aveva approvato.
“La sentenza del Tar Lombardia sulla vicenda Cappato conferma la piena legittimità dell’operato del Consiglio regionale e ribadisce un principio fondamentale del nostro ordinamento: la netta distinzione tra la funzione legislativa e quella amministrativa” dichiara in una nota Forte.
“La sentenza ha ribadito che il Consiglio regionale ha agito nel pieno esercizio delle sue competenze legislative, con il risultato che noi eletti dai cittadini lombardi abbiamo legittimamente espresso la volontà di non discutere il progetto di legge sul suicidio assistito proposto dalla Coscioni” aggiunge Forte parlando di una decisione “di grande rilievo istituzionale, che tutela l’autonomia e le prerogative del Consiglio regionale, impedendo che gli organi giurisdizionali intervengano impropriamente nei processi di formazione delle leggi”.
Il Tar lombardo “ha inoltre ricordato che ‘il sindacato del giudice amministrativo cede di fronte al principio costituzionale della separazione dei poteri‘. È un segnale positivo che queste parole arrivino proprio nel giorno in cui il Parlamento approva definitivamente la riforma costituzionale sulla separazione dei poteri tra magistratura inquirente e giudicante” conclude Forte, sottolineando che la questione del fine vita “resta complessa e merita un confronto serio a livello nazionale. Ma sul piano istituzionale, il verdetto è inequivocabile: la Regione Lombardia ha agito nel pieno rispetto
della Costituzione e delle proprie competenze“. (ANSA).