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In Lombardia ci sono in proporzione più punti per abortire che punti nascita

Fratelli d’Italia chiede da sempre la piena applicazione della 194, a partire dalla parte rimasta disattesa sulla prevenzione. «Occorre rimuovere le cause economiche e sociali che possono spingere le donne a non portare a termine la gravidanza e vogliamo anche sostenere i Centri di aiuto alla vita, che fanno un lavoro straordinario e accompagnano le donne nelle loro scelte» ha commentato il capo gruppo di FDI in Consiglio regionale, Christian Garavaglia, unitamente ai consiglieri regionali di FDI Chiara Valcepina e Matteo Forte – durante la trattazione di una mozione sul tema della “piena applicazione della L. 194/78 in Lombardia”, presentata della minoranza – Inoltre, l’obiezione di coscienza da parte dei medici è prevista in virtù della previsione normativa e del vincolo professionale esercitato mediante il “giuramento di Ippocrate”.
Nel merito il consigliere Valcepina sottolinea come “La mozione che discutiamo oggi cade però in un’evidente contraddizione quando, fra l’altro, richiede l’impegno del Presidente della Regione e della Giunta Regionale a non applicare il contenuto dell’emendamento inserito nel DL 19/2024, riguardante la ripartizione di fondi del PNRR, che viene, in modo approssimativo e fuorviante, descritto come ‘l’ingresso nei consultori delle associazioni Pro Vita’. Per fare chiarezza è bene innanzitutto richiamare con precisione il contenuto dell’emendamento contestato: ‘le Regioni organizzano i servizi consulatoriali nell’ambito della Missione 6, Componente 1, del PNRR e possono avvalersi, senza oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del terzo settore con qualificate esperienze nel sostegno della maternità’. Questo emendamento, quindi, non ha assolutamente la finalità di dare spazio nei consultori ad associazioni e movimenti che contestano la liceità etica dell’aborto, ma quella di favorire la presenza di quelle realtà che hanno maturato, nello svolgimento della loro attività, una comprovata competenza nel sostegno alla maternità delle donne che si trovano in condizioni di difficoltà o fragilità. L’obiettivo, quindi, è esattamente quello di contribuire ad una piena applicazione della Legge 194/78”.
“Nonostante la narrativa della sinistra – chiarisce il consigliere Forte – la Lombardia garantisce l’applicazione della legge 194, con addirittura un paradosso: per ogni 1.000 nascite si conta meno di un punto nascita (0,8), mentre per ogni mille aborti si contano 4,6 punti dedicati. In proporzione esistono, quindi, più punti per l’interruzione volontaria di gravidanza che punti nascita”.
Hanno così continuato i consiglieri regionali di FDI: “Ci teniamo ad affermare con grande chiarezza e senza equivoci che, senza mettere in discussione la legge 194, vogliamo ampliare e potenziare il supporto alle donne, che affrontano una gravidanza in condizioni difficili, affinché l’aborto non si imponga come l’unica via d’uscita obbligata; quindi, rafforza la libertà di scelta, non la limita”.
Hanno cosi concluso i consiglieri FDI: “Noi siamo per la difesa della vita sin dal suo concepimento: la Legge 194 non va modificata; occorre garantire una scelta libera e ben informata, da qui il sostegno agli stessi Centri di aiuto alla Vita senza filtri od approcci ideologici.”.

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