Se la formazione degli Imam di Milano è in mano ad Ankara…
(OMNIMILANO) Milano, 15 GIU – «La moschea sull’area dell’ex Palasharp è oggetto di particolare interesse da parte del Caim, tramite la domanda presentata dalla turca Milli Gorus, associazione presente nella black list del Ministero degli interni tedesco nel Rapporto 2013»: lo dichiara il consigliere comunale Matteo Forte, del Polo dei milanesi.
«Dal sito del Caim si capisce il motivo della scelta. Si viene a sapere infatti che dal prossimo settembre il Coordinamento di Davide Piccardo ha attivato borse di studio per un ciclo di studi finalizzato ad ottenere il titolo di Imam in collaborazione con Diyanet, l’Agenzia per gli Affari religiosi della Turchia. Dopo essersi appoggiato su Usama El- Santawy, fotografato con il noto reclutatore di jihadisti Musa Cerantonio e con il foreign fighter bosniaco Mesinovic, il Caim ha capito che quello della formazione degli Imam è un vero problema. Però ha scelto di affidare la soluzione al Dipartimento del governo turco guidato da Mehmet Görmez, predicatore che lo scorso 15 maggio si è contraddistinto per aver pronunciato queste parole all’interno della moschea di Al-aqsa: “Perseverate nella lotta e nel jihad per difendere la moschea di Al-aqsa fino a quando Allah concederà la vittoria. [...]. Non ci sarà sicurezza per coloro che non salvaguardano la sicurezza di Gerusalemme. Uno è salvo è sicuro fino a quando Gerusalemme è sicura e protetta. Chi attacca non sarà sicuro e salvo. Solo coloro che attaccano Gerusalemme dovrebbero essere attaccati. Essi dovrebbero essere attaccati nella misura in cui essi stessi attaccano. L’occupazione militare di Gerusalemme non cambierà mai la sua vera natura, perché Gerusalemme resta parte del credo della nazione islamica, dei suoi paesi, dei suoi popoli, che rimarrà nel nostro credo religioso. Nessun presidente e Re (musulmani) ha il diritto di cederne anche solo una piccola parte, come non cedette il sultano Abdulhamid II. La moschea di Al-aqsa è islamica fin dalla sua costituzione, e rimarrà tale fino al giorno del Giudizio. Non dobbiamo accettare che Gerusalemme sia la capitale di chiunque altro. È la capitale dei musulmani. Chiediamo ad Allah di proteggere la moschea di Al-aqsa dalla sporcizia degli aggressori“».
Conclude Forte: «L’amministrazione e l’Assessore Majorino dovrebbero porsi il problema di sostenere e promuovere un Islam europeo, compatibile con i valori della democrazia occidentale e con una convivenza pacifica. Legittimando il Caim e Milli Gorus, invece, si permetterà che nei prossimi anni nei luoghi di culto su aree pubbliche del Comune ci saranno predicatori che certo, almeno a giudicare dalle parole di chi sarà chiamato a formarli, non promuoveranno il dialogo tra culture e fedi differenti».