Pensiero
Forte
Tante sono le sfide della nostra epoca: la crescita delle disparità economiche, la crisi demografica e l’invecchiamento della popolazione, le pressioni migratorie, i cambiamenti climatici… Non è possibile affrontarle con la cassetta degli attrezzi delle vecchie ideologie del Novecento. Occorre ricavare preziose indicazioni dalla realtà. Una realtà complessa che impone di fare sempre più sistema tra pubblico, privato e società organizzata (volontariato, associazionismo, terzo settore, comunità religiose, ecc.), secondo il principio di sussidiarietà ispirato alla Dottrina sociale della Chiesa, e della libertà di scelta del cittadino tra più soggetti erogatori accreditati.
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Il solo “diritto di culto” è riduttivo, perché rivela un atteggiamento per cui il potere concede graziosamente degli spazi. La libertà religiosa è invece «quel dovere e quindi il diritto di cercare la verità» (Dignitatis Humanae, 3). Questo atteggiamento sinceramente religioso costituisce un argine ad ogni potere che pretendesse di essere totalizzante.

La libertà religiosa è la cartina di tornasole di tutti gli altri diritti.
(Giovanni Paolo II)

Spesso guerre, persecuzioni, catastrofi naturali, sottosviluppo, mancanza di lavoro e prospettive rendono l’emigrazione una necessità. Questa, invece, dovrebbe essere sempre una scelta libera. Perché sia tale occorre, come ha scritto Papa Francesco, «uno sforzo congiunto dei singoli Paesi e della Comunità internazionale per assicurare a tutti il diritto a non dover emigrare, ossia la possibilità di vivere in pace e con dignità nella propria terra».

Il lavoro è la chiave dell’inclusione

Le politiche per la famiglia non devono essere settoriali, né occuparsi solo dei nuclei più poveri. L’emergenza demografica che viviamo chiede di rimettere la famiglia al centro di tutti i settori di governo e dell’amministrazione locale (casa, tasse e tariffe, welfare, servizi per l’infanzia, lavoro, ecc.).

La famiglia è la relazione sorgiva del sociale

È un diritto dei genitori essere edotti circa la proposta educativa di cui saranno destinatari i propri figli, come lo è scegliere la scuola dove farli crescere. Per far questo, occorre sviluppare un compiuto sistema di parità scolastica, attraverso il rafforzamento di strumenti coma la Dote Scuola e l’introduzione di strumenti innovativi, come i Social Impact Bond.

L’educazione non è mai neutrale, ma sempre comunicazione di valori e pratiche che rimandano ad una precisa visione del mondo. Per questo deve essere libera.

In un Paese dove più che di sussidiarietà si vive di sussidi, occorre una revisione del perimetro di intervento del pubblico, che deve iniziare a concepirsi come coordinatore di una pluralità di attori, tra cui profit e non profit.

Aiutare chi aiuta

La pluralità delle istituzioni, resa possibile anche dalla loro articolazione locale e territoriale, e degli attori pubblici, privati profit e non profit, è una delle vie principali perché la globalizzazione che ha caratterizzato l’inizio del XXI secolo sia orientata e governata in senso personalista e comunitario, evitando l’omologazione a modelli economici imposti dall’alto che finiscono per uniformare il pensiero e la cultura.

Che vita è la vostra se non avete vita in comune? Non esiste vita se non nella comunità
(Thomas S. Eliot)
