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Bando luoghi di culto: approvati correttivi

CoranoApprovato da maggioranza e opposizione, con un solo voto contrario, l’Ordine del giorno a mia firma per integrare i criteri con cui assegnare le due aree pubbliche destinate a luoghi di culto col prossimo bando di fine mese. Dopo anni di discussione, e in ottemperanza al Piano delle attrezzature religiose allegato al Piano di governo del territorio del Comune, Palazzo Marino pubblicherà a giorni un bando per l’assegnazione in diritto di superficie trentennale dell’immobile di via Esterle 15/17 e dell’area via Marignano. Non ho mai ritenuto il bando lo strumento adeguato.

Il documento proposto e votato dall’aula di Palazzo Marino durante la seduta di giovedì 24 febbraio riprende i contenuti di una analogo e presentato nel 2014 dal sottoscritto. In particolare prevede innanzitutto l’esclusione di quelle sigle e associazioni presenti nei rapporti di sicurezza delle autorità italiane o di paesi alleati o con cui l’Italia ha un rapporto diplomatico; in secondo luogo che possano accedere al bando anche gli enti di culto dotati di personalità giuridica riconosciuti dal Ministero degli Interni, o quelli che per iniziativa di quest’ultimo hanno sottoscritto il Patto nazionale per un islam italiano del 1 Febbraio 2017.

Infine si stabilisce che sia tenuta nella dovuta considerazione quale esempio virtuoso di rapporto della comunità religiosa con le istituzioni la partecipazione a corsi di formazione per i ministri del culto comprensivi di esposizione dei principi fondamentali dell’ordinamento giuridico italiano e, in particolare, delle norme che regolano il diritto di libertà religiosa, ed hanno già ricevuto attestati e riconoscimenti rilasciati da appositi enti certificatori e università italiane. Ciò anche per contrastare il fenomeno dei predicatori “fai da te” che hanno ricoperto in questi anni un ruolo non secondario nel fenomeno della radicalizzazione.

Tali criteri sono quelli che permettono una migliore selezione a monte degli interlocutori da privilegiare, evitando poi a valle una pesante invasione dell’apparato pubblico per finalità di controllo nella vita di una comunità religiosa. Anche così si garantisce la libertà religiosa.  

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