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Bilancio di previsione: governare riorganizzando le risorse

MILANO – Incomincia oggi l’esame in Consiglio del primo bilancio previsionale della nuova legislatura della prima Regione italiana: 32 miliardi di euro, di cui 22 miliardi destinati alla sanità. Un bilancio che tiene la pressione fiscale invariata e ai livelli più bassi di tutta Italia, che sostiene una Regione – la Lombardia- il cui giudizio di affidabilità delle principali agenzie di rating mondiali è superiore a quello riservato allo Stato italiano. Indicatori evidenti e chiari di un’istituzione che vuole mantenere il suo profilo di leadership.

La prima priorità della maggioranza è stato il non aumentare le tasse, sulla linea del buon governo della presidente Meloni, venendo incontro alle condizioni delle famiglie, dei lavoratori e delle classi più fragili della società, come il varo da parte dell’assessore FdI Paolo Franco del recente piano Missione Lombardia da 1,5 miliardi sulla casa dimostra; inoltre, di primaria importanza sono tutti gli interventi a sostegno e a finanziamento del sistema imprenditoriale, dell’innovazione, della ricerca, del trasferimento tecnologico”.

Non aumento delle tasse, dunque, senza venire meno agli investimenti: ben 874 milioni € per il comparto sanitario, di cui 200 milioni di euro saranno utilizzati per la realizzazione del nuovo Ospedale di Busto Arsizio e Gallarate (Va). Vi è poi tutto il tema infrastrutturale: nel settore dei trasporti si segnala l’aumento da parte dell’assessorato guidato dall’EdI Franco Lucente di 100 milioni € annui in dieci anni (con un incremento da 203 a 247 milioni di passeggeri all’anno) e il prolungamento della M5 da Milano a Monza per il quale sono previsti 283 milioni dal 2025 al 2033.

Collegato alle infrastrutture vi è il tema dello sviluppo economico. Diversi gli interventi di FdI presentati in Consiglio Regionale, ad iniziare dagli aiuti alle imprese ed il sostegno alla competitività, con la previsione di strumenti e prodotti innovativi da parte di Finlombarda a favore del nostro tessuto economico: intendiamo promuovere un ruolo cruciale che Finlombarda può rivestire per creare sviluppo. A livello imprenditoriale, focali sono i comparti agricolo, che vede più di 800 milioni di fondi a disposizione con il Programma di sviluppo rurale 2023-2027 firmato dall’assessore Alessabdro Beduschi (FdI), ambientale ed il tema del dissesto idrogeologico: massima attenzione alla tutela delle zone montane e rurali rispetto ai cambiamenti climatici, con mozioni e diversi ordini del giorno presentati in consiglio.

Ma soprattutto, il contributo di Fratelli d’Italia lo si vede nella sinergia tra il livello lombardo e quello nazionale, di cui l’Accordo per lo sviluppo e la coesione firmato lo scorso 7 dicembre in Fiera, a Milano, dal Presidente Giorgia Meloni e il governatore Attilio Fontana, ne è esempio. Come ha detto il Capo dell’esecutivo, all’interno della cornice di un lavoro congiunto tra il Vice Presidente e assessore al Bilancio Marco Alparone e il Ministro Raffaele Fitto, l’Accordo riorganizza, per un totale di 1 miliardo e 210 milioni, i Fondi di coesione, cioè i Fondi strutturali europei che seguono un ciclo pluriennale e vedono un cofinanziamento da parte dello Stato e degli enti locali, al fine di combattere le disparità tra territori. Tutto questo insieme alla rimodulazione del Pnrr che ha liberato 21 miliardi da reinvestire a vantaggio di imprese, giovani, famiglie, diritto allo studio, studentati e altre iniziative. “Mentre noi sappiamo che ci mancano risorse un po’ dappertutto, molto spesso le risorse ci sono ma non vengono spese”, ha detto Meloni, introducendo i contenuti dell’Accordo con la Lombardia: la riqualificazione della stazione di Milano-Cadorna con un investimento di 435 milioni di euro; la realizzazione da 26 milioni di eurodi un parco lineare a Busto Arsizio con il recupero del vecchio tracciato ferroviario; l’allestimento del nuovo campus dell’Università di Milano (circa 142 milioni di euro di investimento), quello del Politecnico di Bovisa (60 milioni di euro di investimento), la rigenerazione urbana del Polo di chimica e scienza del farmaco dell’Università di Pavia e 60 milioni per realizzare il nuovo campus del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.

“E questo è un progetto – ha spiegato Giorgia Meloni – del quale sono particolarmente orgogliosa perché il nuovo campus sorgerà a Rogoredo e noi sappiamo che Rogoredo è spesso stata nota alle cronache fuori da qui soprattutto per il tema del boschetto della droga. Ecco, noi abbiamo deciso di fare questo investimento molto importante per un progetto di rigenerazione urbana estremamente innovativo che può segnare la rinascita di Rogoredo, che così possiamo ricordare, conoscere, non come boschetto della droga ma magari come boschetto della musica, perché questo campus è un campus che prevede cultura, musica, aule didattiche, residenze universitarie, laboratori, sale di registrazione per i giovani musicisti. È chiaramente un’occasione di riqualificare un quadrante importante che appunto, ingiustamente, è stato noto soprattutto per i fatti di cronaca”.

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