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Fattore Famiglia nella Tari. Si arriverà mai a un fisco a misura di famiglia?

Untitled design (4)Con 37 voti favorevoli l’aula di Palazzo Marino ha approvato la proposta firmata insieme alla mia collega Deborah Giovanati del gruppo della Lega. Un Ordine del giorno collegato alla delibera di approvazione delle nuove tariffe Tari, la tassa sui rifiuti. 
La proposta prevede che l’impegno da parte della Giunta a valutare l’introduzione nel 2023 del Fattore Famiglia Lombardo (FFL) per il calcolo della parte variabile della Tari. Dunque, nel periodo che ci separa dalla prossima “bolletta”, il Comune dovrà avviare uno studio sulla reale possibilità di applicare come parametro di modulazione e applicazione il Fattore Famiglia, già inserito da Regione Lombardia all’interno di sue diverse misure a sostegno dei nuclei e che tiene in considerazione i reali carichi familiari: il numero dei figli, la presenza di persone anziane, di persone con disabilità, il maggior peso del mutuo sulla casa, ecc.

È un percorso che viene da lontano, da quando nel Piano del welfare del 2012 (il primo dell’era Pisapia e firmato dall’allora assessore Majorino) feci approvare un emendamento che prevedeva la possibilità di studiare e valutare per tutte le tasse e tariffe comunali l’introduzione di correttivi all’attuale calcolo dell’Isee. Nello scorso mandato, con l’istituzione su mia iniziativa della Commissione speciale per redigere un Piano integrato di politiche familiari, i consiglieri di maggioranza e opposizione provarono a riprendere il tema di una città a misura di famiglia ipotizzando una serie di linee di indirizzo che avrebbero interessato tutti i settori dell’amministrazione. Lavoro che però, per volontà politica, rimase lettera morta. Oggi ci si riprova con la tassa sui rifiuti, sperando che a furia di battere il chiodo sindaco e assessori comincino a diventare sensibili al tema. 

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