Dopo i dati diffusi questa mattina da Milano Ristorazione, non si può non dire che 143 tonnellate di cibo buttate ogni 3 settimane sono intollerabili per la città sede dell’Expo sul tema della nutrizione. Parliamo grosso modo di 2mila tonnellate e mezzo di sprechi alimentari all’anno. Sia chiaro, non si tratta di individuare capri espiatori e responsabili, anche se oggi é lo sport che va per la maggiore. Si tratta di riflettere tutti insieme sul fatto di accettare o meno qualcosa che stride col senso comune e con la mission che Milano ha da qui al 2015, riassunta bene nel titolo dell’Expo: “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. Il mio invito alla sinistra e a Palazzo Marino é quello di chiedersi se non sia più utile mettere da parte discorsi ideologici sull’educazione alimentare, tutti tesi spesso a diffondere una cultura multiculturalista con i menù etnici nelle scuole, e cercare di connettere di più il mondo dell’istruzione con le straordinarie realtà religiose e laiche che recuperano le eccedenze e le redistribuiscono ai più bisognosi tramite i loro circuiti di mense e centri d’accoglienza diffusi sul territorio.