Dopo aver riaffermato, con l’aumento di 4 milioni sul Buono scuola, che per il Bilancio per il 2024 di Regione Lombardia la libertà di scelta educativa delle famiglie è una priorità, il Consiglio regionale ha approvato anche un importante Odrine del giorno. Finlombarda può sviluppare strumenti di finanza sociale quali, per esempio, il Social impact bond e l’Asset-building che veicolino le risorse POR-FSE e, in linea con i vincoli di scopo delle stesse, garantiscano flussi finanziari anche attraverso l’apporto di contributi privati, nell’ottica di fare massa critica e continuare a sostenere politiche fondamentali di Regione Lombardia, tra le quali spicca il diritto allo studio: questa la finalità del documento collegato al Bilancio preventivo presentato dal consigliere Matteo Forte di Fratelli d’Italia.
“Finlombarda è, da sempre, un grande alleato per l’attuazione delle politiche della giunta e negli ultimi cinque anni, le risorse erogate da questa, hanno generato un effetto leva tale per cui per ogni euro ha mobilitato risorse paria, circa, 10 volte tanto. Ulteriori misure e strumenti finanziari, potrebbero essere introdotte Finlombarda stessa attraverso risorse proprie o di garanzia da parte di Regione Lombardia e a sacrificio dei bandi con cui quest’ultima eroga direttamente contributi e finanziamenti.
Nello specifico, attraverso lo strumento del Social impact bond (o Pay for results) è possibile ripagare un investitore o banca a impatto sociale, a fronte del risultato ottenuto e misurato (e non della rendicontazione della spesa), in modo che questo possa riutilizzare il capitale per finanziare altre iniziative a beneficio di imprese cooperative e sociali che sviluppano progetti a finalità sociale quali, a titolo esemplificativo, interventi per l’inserimento sociale e lavorativo di persone in condizioni di svantaggio (persone con provvedimenti dell’autorità giudiziaria, persone con disabilità, inclusione scolastica e nel trasporto di studenti con disabilità ecc.); con lo strumento dell’Asset-building è possibile invece sostenere le famiglie attraverso un meccanismo che le incoraggia a risparmiare in modo regolare piccole somme di denaro, integrate da altre donazioni private e vincolato all’istruzione dei figli. Ogni famiglia può, infatti, aprire un libretto di risparmio su cui versare – pena l’uscita dal programma – una somma al mese. Alla cifra risparmiata, l’istituto convenzionato aggiunge una somma pari a 2 volte il deposito se i risparmi sono stati spesi nel corso della scuola superiore, e a 4 volte, in caso di iscrizione all’università o ad un ITS. All’aggiunta della banca a impatto sociale si può sommare inizialmente (almeno per l’avvio della fase sperimentale, ma occorre valutare poi le disponibilità finanziarie dei prossimi anni) una quota parte dei fondi FSE destinati a RL, ma anche in modo strutturale donazioni private, risorse del welfare aziendale delle imprese in cui lavorano i genitori dei figli beneficiari, piuttosto che quelle accumulate attraverso le carte fedeltà che danno accesso ai buoni da donare alle scuole;