Il consigliere regionale Matteo Forte (Fratelli d’Italia) interviene sulla mozione 391, approvata oggi dal Consiglio regionale della Lombardia, volta a condannare l’antisemitismo e a esprimere solidarietà al deputato Emanuele Fiano, aggredito verbalmente lo scorso ottobre all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
“Non si è trattato di contestazioni delle sue opinioni politiche, peraltro contrarie al governo Netanyahu, ma di un’aggressione subita in quanto ebreo e finalizzata a impedirgli di parlare”, dichiara Forte. “È fondamentale sottolineare che episodi come questo devono essere letti nel contesto di una preoccupante crescita dell’antisemitismo in Italia e in Europa. Sono 467 gli atti antisemiti registrati in Italia nei primi sei mesi del 2025; 216 solo tra il 7 ottobre e il dicembre del 2023. Non può esistere un antisemitismo assolutamente sbagliato da relegare nel passato delle leggi razziali del 38 ed un antisemitismo odierno invece da comprendere, quasi da giustificare. Non stiamo capendo che rispetto al passato oggi c’è un antisemitismo che è espressione di una saldatura tra un certo islamismo politico e ambienti di sinistra. Non a caso chi ha impedito a Fiano di parlare a si proclama ‘Fronte gioventù comunista’”.
“Gli attacchi subiti da Fiano si inseriscono in una lunga serie di episodi preoccupanti: dalla violenta aggressione agli ebrei ortodossi in stazione centrale, a quella di questa estate all’autogrill di Lainate, fino alla cancellazione di convegni organizzati da associazioni giovanili di ebrei sempre nelle università”, aggiunge il consigliere FDI.
“Il Consiglio regionale ha il dovere di condannare con fermezza questi comportamenti, riaffermare i principi costituzionali e promuovere iniziative culturali ed educative nelle scuole e nei luoghi pubblici lombardi per prevenire il ripetersi di simili episodi. Mi sarei aspettato una convergenza totale di tutti, invece, chi in questi mesi ha avuto la ribalta nelle cronache politiche del Consiglio regionale per il sostegno a iniziative a favore di Gaza, è rimasto fuori dall’aula e non ha condannato l’antisemitismo che ha colpito un suo stesso collega di partito”, conclude Matteo Forte.