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Su Expo 2015 una maggioranza a 3 dimensioni

Su Expo 2015 siamo di fronte ad una maggioranza a tre dimensioni. C’è la dimensione istituzionale scelta dal Sindaco Pisapia e dal Pd, che – dopo averne dette di tutti i colori sulla Giunta Moratti – capisce che non si può fare altro che salire su un treno in corsa e firmare un Accordo di Programma con Regione e Provincia pensato insieme alla precedente amministrazione comunale.

Tuttavia c’è anche la dimensione naif dell’architetto Boeri (oggi Assessore alla Cultura con delega proprio all’Expo) che, un po’ per vendetta nei confronti di Pisapia che gli ha usurpato la candidatura a Sindaco, un po’ per conflitto di interessi in quanto ideatore del più grande orto botanico del mondo previsto proprio nelle aree Expo, ha dichiarato di non condividere i contenuti dell’Accordo di Programma ratificato quest’oggi dalla Giunta. A questa dimensione si richiama anche il Radicale Marco Cappato, promotore dei referendum ecologisti dello scorso giugno. Secondo lui il solo fatto che dopo l’evento del 2015 una parte delle aree – sebbene in percentuale minore rispetto al totale dei terreni – possa essere edificata equivale per forza a operazioni di “speculazione edilizia”.

C’è infine un’ultima dimensione che è quella “degli ultimi giapponesi”. Si tratta della sinistra dura e pura che, per voce del Presidente del Consiglio Comunale, Basilio Rizzo, fa sapere che non voterà un accordo i cui contenuti erano stati concordati a suo tempo dalla Giunta Moratti.

Ora si capisce cosa intendeva la sinistra con lo slogan elettorale “Milano libera tutti”. Guardando l’ordine sparso della maggioranza vuol dire che i suoi consiglieri corrono a briglie sciolte. Speriamo solo ricordino che l’eventuale figuraccia è di fronte al mondo.

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