(OMNIMILANO) Milano, 01 AGO – “L’Area B rischia di essere non efficace, iniqua e complicata da applicare”. Così Matteo Forte, consigliere comunale e capogruppo di Milano Popolare a Palazzo Marino, a margine della Commissione consiliare in cui è stata presentata l’iniziativa dall’assessore alla mobilità Marco Granelli. Si tratta di una zona che si estende per 128 km quadrati (il 72% della superficie di Milano) e in cui abitano il 97% dei milanesi, in cui a partire dal 1 gennaio 2019 verrà limitata la circolazione dei veicoli a benzina euro 0 e Diesel euro 0, 1, 2 e 3 e poi progressivamente gli anni successivi altre categorie di mezzi
“Si pone l’obiettivo di ridurre del 65% le emissioni da veicoli, ma in questo modo si concentra la lotta all’inquinamento solo su una minima parte degli agenti che lo provocano. – Spiega Forte – Il pm10 in città è dovuto per la maggior parte da riscaldamento domestico e pure dall’ammoniaca emessa dell’attività agricola. Il 43% è prodotto da trasporto su strada, di cui il 21% da emissioni di veicoli e il 22% da usura di freni e pneumatici. Il che significa che se anche tutti utilizzassero l’auto elettrica avremmo comunque combattuto in minima parte l’aria inquinata.
Se dunque l’Area B risulta inefficace, appare pure iniqua: perché non tiene conto del fatto che le famiglie negli anni hanno acquistato auto a diesel perché più economiche e poi limita l’accesso alle auto vecchie e più inquinanti ragionando ancora esclusivamente sulla classificazione e non sul reale utilizzo delle vetture.
Infine più che ‘trasparente’ risulterà complessa per i cittadini di Milano e area metropolitana – conclude il consigliere d’opposizione -, divisi tra le regole previste nel Piano dell’aria approvato da Regione Lombardia e le fughe in avanti e in solitaria del Comune, che anticipa di un anno lo stop al diesel e lo vuole per tutto l’anno”.