Avviare subito un tavolo tra Comune, Regione Lombardia e città metropolitana per scongiurare l’ingresso delle Ferrovie dello Stato nella gestione del trasporto pubblico locale milanese. Questa la richiesta formalizzata dall’ex candidato sindaco Stefano Parisi insieme a tutti i capigruppo di opposizione a Palazzo Marino durante una conferenza stampa convocata per affrontare la questione di M5 e del mancato esercizio da parte di Atm del diritto di prelazione sulle quote messe in vendita da Astaldi. Parisi spiega che “noi siamo preoccupati e irritati per quanto è successo. Il sindaco è anche assessore alle partecipazione ed è sua responsabilità”. Parisi ha sottolineato “la debolezza con cui Milano ha gestito questa operazione decisa a Roma che segue una strategia di Fs sostenuta dal governo Renzi di fare entrare Fs all’interno del tpl. Una strategia che Fs persegue con determinazione con l’obiettivo di prendere il boccone più ricco, quello lombardo. Stiamo parlando del nostro patrimonio che sta per entrare nelle mani di Fs che è un’azienda statale molto inefficiente e se l’ad Mazzoncini di Fs si facesse un giro tra Palermo e Catania forse farebbe qualche altra cosa. Si occupi di fare il suo mestiere”. Bisogna agire “in modo rapido per scongiurare la presenza di Fs all’interno del tpl” e per questo “invitiamo con urgenza il sindaco e la giunta ad aprire un tavolo con la regione per affrontare questo problema e tenere informate le opposizioni e il consiglio perché noi siamo stati avvisati quando la partita era ormai chiusa”. Per Alessandro Morelli, capogruppo del Carroccio, “è necessario un tavolo con tutti gli enti locali preposti alla gestione del Tpl e la Regione deve essere inserita nella partita perché investe centinaia di milioni di euro sul tpl ed è l’unica regione che aggiunge fondi a quelli governativi. Appare dunque senza senso che il comune prenda decisioni sul tpl senza coinvolgere la regione”.
L’ex candidato sindaco del centrodestra Stefano Parisi non chiude inoltre le porte alla possibile fusione tra Atm e Trenord. A chi gli chiede se sia favorevole alla fusione risponde:”vediamo, questa non è una partita di calcio, sono operazioni complesse. Stiamo parlando di aziende eterogenee, bisogna vedere quali possono essere le possibili sinergie”. In ogni caso, per Parisi “non c’è ombra di dubbio” sul fatto che sia meglio fare un ragionamento di questo tipo su Trenord che non su Fs. Per farlo anche Parisi chiede la convocazione immediata di un tavolo tra comune, Regione e città metropolitana “almeno per avviare un piano chiaro di possibile integrazione fra Atm e Trenord. Ci auguriamo che questo confronto avvenga in tempi rapidi in modo tale da presentare ai milanesi un piano chiaro che vada nella direzione di integrare i vari sistemi di trasporto, di unificare la bigliettazione per fare il modo che il sistema sia sempre più efficiente. La fusione può essere anche un’ipotesi, dipende dal piano. Il tema è di studiare in questa logica per non trovarsi alla fine con un piano fatto a Roma”, ha concluso.
Infine il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Gianluca Comazzi è tornato sulla vicenda delle quote di M5 messe in vendita da Astaldi e sulle quali Atm non eserciterà il diritto di prelazione: “Noi abbiamo un sindaco che ha la delega alle partecipate ma che ha delegato l’assessore Roberto Tasca a gestire la partita. Vogliamo sapere se c’è stata una delega formale che ha autorizzato Tasca a seguire questa partita importante. Le deleghe vanno rispettate”. Rincara la dose Matteo Forte di Milano popolare secondo il quale “Tasca formalmente non aveva nessun titolo per partecipare a questa partita e a questa decisione”.