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18 Aprile 1948. E da allora liberi tutti

Il 18 aprile del 1948 la Democrazia Cristiana e Alcide De Gasperi ottenevano la maggioranza assoluta dei seggi parlamentari, in occasione delle prime elezioni politiche della Repubblica.

Sono passati 63 anni da quando – passata la tragedia della guerra – gli italiani erano pervasi dalla speranza di chi vuole rialzarsi dagli sconvolgimenti bellici e della dittatura. Serpeggiava tra loro anche un sentimento di paura e di incertezza di fronte alle nuove tensioni che si profilavano tra gli Usa e l’URSS. Dai paesi dell’Est provenivano terribili notizie: i regimi instaurati da Mosca avevano scatenato un’eliminazione sistematica di ogni dissenso e persecuzioni feroci contro la Chiesa, con vescovi arrestati e torturati. Anche in Italia tale pericolo non era troppo lontano, vista la forza dei comunisti di Togliatti.

Il 18 aprile 1948, quindi, non si fronteggiavano solo due coalizioni, quella del Fronte popolare (formata dal Partito Comunista e dai socialisti) e la Democrazia Cristiana, ma fu uno scontro tra due opposte visioni: il collettivismo comunista da una parte, la libertà e la democrazia liberale dall’altra. Lo aveva capito Papa Pio XII che lanciò una grande mobilitazione che mise le ali alla Democrazia Cristiana: fu una vittoria inaspettata e mai eguagliata nei numeri. Nell’ora decisiva i moderati italiani si erano svegliati dal torpore e avevano premiato quel partito che si era posto come garante della libertà, della tradizione cattolica e occidentale del Paese.

È proprio nel patrimonio di libertà e di progresso che l’eredità del 18 aprile 1948 ha segnato la storia italiana, un’eredità che è partita da una tenace ed entusiasmante difesa delle tradizioni della nostra cara Italia.

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