
“È un’esperienza avviata già in altri comuni, che si realizza individuando meglio la condizione del nucleo ed inserendo dei coefficienti correttivi che danno il giusto peso alle reali condizioni familiari: la presenza di un genitore disoccupato dal primo gennaio dell’anno in corso, la presenza di figli minori, di un concepito, di gemelli, piuttosto che di un anziano o un disabile in casa, o se si tratta di un nucleo con un solo genitore, perché single, vedovo o separato, ecc. È evidente che sono tutte situazioni che oggi non sono previste dall’Isee e che non si rilevano col reddito o col patrimonio, ma che fanno la differenza perché cambiano la vita e l’organizzazione di una famiglia. Una volta corretta secondo questi criteri la situazione isee, la quota di compartecipazione sarà più ‘personalizzata’ e progressiva, seguendo appunto una curva lineare.
A quel punto – conclude Forte – si può anche abbassare la soglia di gratuità, perché si verificherà un generale livellamento verso il basso. Credo però che è quello di cui c’è bisogno”.