(OMNIMILANO) Milano, 17 MAG – “Ha ragione ancora una volta Parisi: Majorino dice sempre delle sciocchezze. E’ la pura verità, toccata con mano in cinque anni d’opposizione”: così replica Matteo Forte, consigliere comunale d’opposizione e candidato nella lista Milano Popolare alle prossime elezioni amministrative del 5 giugno, alle parole dell’assessore alle politiche sociali, secondo cui il candidato sindaco del centrodestra avrebbe inviato un messaggio chiaro “per quelli che vogliono una città senza istituzioni schierate contro la criminalità organizzata”. “Majorino dice sciocchezze e pure offensive. Come al solito lui vede la sfida elettorale tra puri e impuri. Ma questa posizione sbagliata e disonesta è pure perdente. Come perdente è la sua concezione di antimafia, fatta solo di convegni e appelli moralizzatori.
Infatti – come dimostrano tutte le indagini e le ricerche condotte in questi anni e pure discusse in Commissione antimafia – c’è ‘un rapporto diretto’ e una ‘incidenza’ tra una amministrazione inefficiente e il diffondersi di organizzazioni criminali sul territorio. Laddove s’impone un’alta pressione fiscale, i fornitori della P.a. vengono pagati in ritardo, c’è una tendenza ipertrofica a regolamentare tutto e a soffocare i cittadini con carte e certificazioni, è assodato che aumenta il rischio da parte di tanti imprenditori di rivolgersi alle mafie semplicemente per avere in cambio servizi che le aziende mafiose, specie nel milanese con le società cartiere, sono in grado di offrire”. Prosegue Forte: “Quindi quel che dice Parisi semplicemente corrisponde a realtà: ognuno deve fare la propria parte secondo le proprie competenze. Forze dell’ordine e magistratura contrastano la criminalità organizzata e l’amministrazione fa l’amministrazione, senza opprimere e complicare la vita ai cittadini ma mettendosi al loro servizio”. Conclude Forte: “Gli appelli e le azioni con intenti moralizzatori sono vecchi di 40 anni e appartengono a quel professionismo dell’antimafia, o antimafia delle chiacchiere, che produce solo fatwe e non fatti“.
