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Agenzia delle Onlus: Milano chiama Roma

Settimana scorsa ho firmato in aula, insieme ad alcuni colleghi di maggioranza e opposizione, una mozione bipartisan che impegna la Giunta a intervenire sul Governo, affinché riveda le posizioni espresse lo scorso 28 gennaio dal Ministro Fornero. Durante un convegno, svoltosi proprio qui a Milano, ha dichiarato che è intenzione dell’esecutivo chiudere l’Agenzia per il Terzo Settore che ha la sua sede nella nostra città. Ha detto la Fornero: “Bisognava per forza fare questa operazione. Creare un’altra authority non si può e tenerla in vita così com’è sarebbe stata la riprova che in Italia non si può chiudere niente”. Eppure l’Agenzia non pare essere un ente inutile, visto che nell’ultimo mese aveva individuato 11 false onlus. Semmai, quindi, c’è bisogno di un suo rilancio definendonone meglio i compiti di vigilanza e controllo e di rapporto con la Pubblica Amministrazione. 

Del resto l’indotto economico del Terzo Settore è stimato intorno al 5% del Pil. Come scrive Riccardo Bonacina, dierrore di Vita, il settimanale del non profit, stupice “che questo Governo salti a piè pari il dato di realtà che rende unico il nostro tessuto sociale nel mondo, la sua vivacità e ricchezza, la sua capacità di autogenerare percorsi di solidarietà, gratuità e di innovazione. In un frangente così critico e di scarsità di risorse pubbliche è da folli o da ciechi non valorizzare e non liberare le energie dei 16 milioni di italiani che donano più di una volta l’anno, dei due milioni che adottano a distanza, dei tre milioni di volontari che donano al viver comune e ai suoi problemi ben 700 milioni di ore, corrispondenti a quasi 400 mila individui che lavorino full-time per 38 ore settimanali e 48 settimane lavorative annue. Per un valore economico pari a quasi 8 miliardi di euro (fonte Cnel-Istat). La società è la prima opera pubblica, bisogna custodirla e nutrirla, ma per farlo bisogna riconoscerla, liberarla e favorirla. Ricordiamoci di ciò che dicevano i latini: Ubi societas, ibi ius“.

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