
“Sono profondamente deluso. Chiedevamo azioni concrete, e dopo due anni ci troviamo un libro di 968 pagine senza nessuna azione concreta. Non si poteva fare nulla prima e nulla ora con la votazione del piano”. Lo afferma il consigliere dei Verdi Europei Carlo Monguzzi, commentando l’approvazione del Piano aria clima approvato a Palazzo Marino. “Oggi – ha proseguito Monguzzi – è 35 giorni che superiamo i limiti di pm10, questo vuol dire che area B e area C non funzionano, perché fare un divieto con la mano sinistra e toglierlo con la mano destra non serve a nulla”. “Questo è il piano della strategia e degli obiettivi di medio e lungo periodo – ha affermato Filippo Barberis, capogruppo del Pd al Comune di Milano, in risposta alle rimostranze di Monguzzi -. “Gli strumenti a volte non sono nel piano ma perché ci sono in altri documenti. Se cerchiamo tutto dentro la delibera non saremo mai appagati, qui troviamo gli obiettivi ambiziosi da qui al 2050”, ha aggiunto Barberis. “L’area verde – ha sottolineato invece Riccardo Truppo, esponente di Fratelli d’Italia – ha appena dichiarato la propria avversità al piano. Questo tema così scientifico e tecnico non può prescindere dai dati empirici. Un’azione che non rispetta i dati è sbagliata, soprattutto se andiamo a stravolgere la vita dei milanesi”. “È evidente che siamo tutti a favore della tutela ambientale – ha affermato Alessandro Verri, capogruppo della Lega a Palazzo Marino – , però questo è un documento ideologico, perché questo piano comporterà costi, anche sociali, tra i nostri concittadini”.
Sul prezzo che pagherebbero i cittadini a seguito di questo piano è intervenuto anche Matteo Forte, consigliere di Milano Popolare. “Certe politiche fatte in nome degli slogan – ha affermato Forte – rischiano di essere politiche per pochi, per chi certe scelte può permettersele. Aver anticipato, per esempio, la messa al bando dei diesel sta mettendo interi nuclei familiari in grande difficoltà. Ci sono famiglie che non hanno i soldi anche solo per anticipare l’acquisto a rate di nuovi mezzi. E infine – ha concluso il capogruppo popolare – bisogna dire anche che non sono condivisibili i presupposti su cui poggia questo piano: l’idea che si possa contenere l’aumento del clima in città mettendo dei limiti alle presunte cause antropiche è una roba da maestro do Nascimento che non ha nulla a che fare con la scienza“. Della stessa opinione è anche Alessandro De Chirico, capogruppo di Forza Italia, che ricorda quanto “bisogna aver attenzione anche per disabili fragili, anziani, non tutti possono usare la bicicletta“. (Rem)