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Expo 2015: parliamo finalmente di lavoro

Per il gruppo di Ncd a Palazzo Marino, in occasione di Expo “Milano può tornare ad essere laboratorio per la riforma del mercato del lavoro, come lo è stata con il Patto per il lavoro nel 2000 con il sindaco Gabriele Albertini”. Lo spiega Matteo Forte, consigliere Ncd, presentando in consiglio comunale un ordine del giorno per la “promozione di una regolamentazione territoriale ad hoc per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, anche a progetto“, di quanti presteranno la loro opera in occasione di Expo.

L’obiettivo è invitare l’amministrazione comunale a promuovere con sindacati, associazioni datoriali e di categoria, la contrattazione territoriale in deroga alla legislazione nazionale, come previsto dalla manovra bis del 2011, per assicurare in particolare che ogni collaborazione avviata per l’esposizione del 2015 abbia un futuro anche dopo l’Expo. Il documento, infatti, propone di prevedere due quote di compenso (un livello minimo di stipendio previsto dai ccnl ed una quota al termine del progetto legata alla produttività), oppure – in alternativa – compensare il non raggiungimento dei livelli minimi tabellari per figure analoghe a quelle del collaboratore con “un set di servizi e strumenti di outplacement, finalizzati a meglio garantire l’occupabilità del lavoratore alla cessazione del rapporto“. Inoltre, l’Odg propone che siano individuati i criteri “per i quali i lavoratori autonomi titolari di partita Iva vengano considerati ‘professionalità alte’, tali per cui non rientrino nelle limitazioni previste dalla Riforma Fornero”.

Per i consiglieri di Ncd, “nell’attuale contesto di crisi economica e di grande incertezza, in cui le imprese tendono a instaurare rapporti di lavoro più brevi e meno vincolati – si legge nell’ordine del giorno – regolamentare le tipologie contrattuali atipiche ha il vantaggio di ridurre la vertenzialità e fornire un quadro di regole più certo, incrementando le tutele per i singoli collaboratori” e “la regolamentazione territoriale meglio individua le esigenze di imprese e lavoratori coniugandole al contesto economico specifico milanese”.

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