Alessandro Corbetta, capogruppo regionale del Carroccio, non nasconde i malumori verso gli alleati: «Serve il pugno duro ma le nostre proposte di legge sono ferme». Fdl: i numeri danno ragione al Governo.
di Giambattista Anastasio, su il Giorno – ed. Milano di mercoledì 8 ottobre 2025.
Chi per lavoro è abituato a leggere i comunicati stampa con i quali i politici di centrodestra e centrosinistra commentano i fatti e i drammi della cronaca nera non può non notare il comunicato diffuso ieri da Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, in merito alla brutale violenza subita da una donna di 44 anni a Sondrio, violenza per la quale è stato fermato un 24enne del Mali residente in un centro di accoglienza. Nel comunicato di Corbetta si legge, infatti, qualcosa di diverso rispetto a quello che si legge di solito nei comunicati dei leghisti e del centrodestra. Di solito si spinge sullo stop all’immigrazione e al buonismo della sinistra, si auspicano pene esemplari, si rivendica quanto di efficace si ritiene di aver fatto per disciplinare l’arrivo di extracomunitari. Un esempio di questo è, per capirsi, il comunicato del deputato Fabrizio
Cecchetti, leghista come Corbetta: «Servono pene esemplari e una magistratura che non conceda nessuno sconto a chi si macchia di reati così orrendi».
Corbetta, invece, si rivolge a Giorgia Meloni, alla premier del governo del quale fa parte pure la stessa Lega. E a lei chiede di «dare più ascolto» al Carroccio, di tenere in maggior considerazione le proposte del Carroccio, di ricorrere a politiche più severe in fatto di immigrazione, rimpatrio e cittadinanza. Un pungolo, un sollecito, quello rivolto alla Meloni, che ha un sottotesto: il ministero dell’Interno torni ad essere quello che era con Matteo Salvini. Ma il comunicato del capogruppo leghista ha anche un altro destinatario: Forza Italia.
L’altra metà della richiesta di dare più ascolto alla Lega è quella di darne meno a Forza Italia, partito che si è distinto per la proposta dello Ius Scholae e che sta nella stessa coalizione della Lega ma non nella stessa famiglia politica. Il titolo del comunicato di Corbetta, per l’esattezza, è: «Orrore sconvolgente, Meloni ascolti di più la Lega: inasprire regole su immigrazione e più agenti in Lombardia». Poi il passaggio chiave del testo: «In Lombardia, soprattutto nei capoluoghi, c’è un crescente allarme sicurezza molto spesso causato da clandestini o bande di giovani, spesso originari del Nordafrica. In poco tempo le nostre citta sono diventate irriconoscibili per colpa dell’immigrazione selvaggia degli anni scorsi. Alla premier Meloni chiediamo di ascoltare di più la Lega: servono più mezzi e personale delle forze dell’ordine in Lombardia e un forte inasprimento delle politiche di sicurezza e remigrazione. E quanto mai urgente un piano nazionale per controllare e rimpatriare tutti gli irregolari e i delinquenti stranieri presenti sul nostro territorio senza alcun titolo. Vanno poi riviste le norme europee sui richiedenti asilo e ritirate le cittadinanze concesse a coloro che si macchiano di reati gravi». È la seconda volta che Corbetta esprime questo malcontento, la prima fu il 20 agosto, quando un 26enne del Mali con protezione internazionale innescò le fiamme al Terminal 1 di Malpensa.
Contattato, Corbetta conferma:
«Bisogna affrontare il tema dell’immigrazione in maniera più restrittiva. La Lega ha presentato alcuni progetti di legge che vanno nella direzione di un inasprimento delle regole per tutelare le nostre città e la nostra gente: penso, ad esempio, al progetto di legge che amplia i reati per i quali può scattare la revoca della cittadinanza nel caso di italiani di seconda generazione. Ma le nostre proposte sono ferme, in coalizione sembrano prevalere altre sensibilità. Invece occorre ascoltare di più la Lega. Il Viminale torni ad essere quello che era con Matteo Salvini». A replicare è Fratelli d’Italia, tramite Christian Garavaglia e Matteo Forte, nell’ordine capogruppo e consigliere regionale, con un comunicato che, non a caso, si conclude come segue: «Nei capoluoghi lombardi in particolare c’è un allarme sicurezza molto spesso causato da clandestini o irregolari presenti sui nostri territori. Il Governo Meloni da subito si è messo al lavoro per recuperare il lassismo degli anni passati. Alcuni dati a conferma: più 12% di rimpatri rispetto al 2024; meno 22% di richieste di asilo e più 58% di provvedimenti di diniego. Questi sono fatti e risultati su cui bisogna continuare a lavorare per garantire sempre di più la sicurezza delle nostre donne e della nostra gente. Inviterei tutti a non usare singoli episodi per polemizzare anche all’interno della maggioranza di governo».