“Nei giorni scorsi – ha dichiarato il deputato di Scelta Civica, Stefano Dambruoso, già magistrato antiterrorismo – ho depositato una interrogazione scritta indirizzata al Ministro dell’Interno riguardante il bando per la realizzazione di tre luoghi di culto su aree del comune di Milano, pubblicato il 30 dicembre 2014. La stessa Giunta del Comune di Milano ha definito requisiti e modalità di iscrizione nell’albo delle associazioni e organizzazioni a carattere religioso presenti sul territorio cittadino. Tuttavia, al suddetto albo delle associazioni religiose risultano iscritte anche realtà e organizzazioni le cui sigle compaiono nelle black list governative di alcuni paesi stranieri. Per questo ho ritenuto necessario chiedere al ministro dell’Interno quali iniziative intenda adottare per assicurare il diritto alla libertà di culto di gruppi religiosi diversi dal cattolico e garantire che l’iscrizione all’Albo delle associazioni religiose del Comune di Milano avvenga nel pieno rispetto delle norme di pubblica sicurezza e di prevenzione di ogni forma di estremismo religioso”.
Ha detto il consigliere comunale Matteo Forte: “L’interrogazione al Ministro degli interni dell’on. Dambruoso, purtroppo, dice che le preoccupazioni che esprimo in aula da tempo non sospetto hanno fondamento. Stiamo parlando, infatti, di un deputato che ha un passato da autorevole magistrato impegnato nell’antiterrorismo. Soprattutto dopo i fatti di Parigi, desta enorme preoccupazione il fatto che ad oggi possono, per esempio, presentare istanza e ottenere le aree messe a bando dal Comune anche quelle associazioni presenti nelle black list del Ministero degli Interni tedesco e degli Emirati Arabi. Mi riferisco rispettivamente alla turca Millu Gorus, inserita come Hamas ed Al Qaeda nel Rapporto 2013, e all’Alleanza islamica d’Italia il cui indirizzo coincide con quello della stessa sede del Caim. Si tratta, più in generale, della galassia della Fratellanza musulmana, fuorilegge in Egitto e nella maggioranza dei Paesi del Golfo”. Conclude Forte: “Il Comune di Milano deve avere consapevolezza del contesto attuale. E non solo rispetto al terrorismo, ma anche alla lotta interna al mondo arabo sunnita, ad oggi di fronte al bivio tra dare seguito all’istanza di libertà delle primavere arabe o indugiare nel radicalismo islamista, brodo di coltura del terrorismo”.
Da parte sua l’assessore alle Politiche sociali, Pierfrancesco Majorino, è intervenuto il 12 gennaio in consiglio comunale sulla interrogazione presentata al ministro dell’Interno dal deputato di Scelta Civica Stafano Dambruoso: “A noi non risultano legami di questo genere ma siamo prontissimi anzi desiderosi e interessati ad approfondire. Per questo ho direttamente chiamato l’onorevole Dambruoso questo pomeriggio e, fin da prima dei fatti di Parigi, stiamo chiedendo ai soggetti e istituzioni preposti alla sicurezza e all’ordine pubblico un incontro per approfondire questi temi”. “Ad oggi – ha proseguito Majorino replicando a Forte – informazioni su associazioni inserite in black list non esistono, ma saremo tutti in tempo a ripulire l’albo fino all’ultimo giorno possibile. E’ nell’interesse di tutti lavorare in questa direzione. Nessuno deve sottovalutare i rischi, fosse anche propaganda connessa alle teorie del fondamentalismo, che anche sul piano culturale dobbiamo contrastare in tutti i modi. Il mio invito è a essere propositivi, non solo animati da dialettica. E’ nostra intenzione non sminuire queste questioni, ma non cambia minimamente la nostra scelta sul percorso per i luoghi di culto”.