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Municipalità. Le tasse si potranno pagare nelle zone

 

 

Uffici comunali di via Larga in una foto dal sito milano.repubblica.it(OMNIMILANO) Milano, 19 OTT – “Prevale un giudizio complessivamente negativo sulla trasformazione delle vecchie zone di decentramento in municipi“: lo dichiara in aula il consigliere Matteo Forte, del Polo dei milanesi, in fase di dichiarazione di voto. “La riforma è legata alla neonata Città metropolitana, perché istituendo le nuove municipalità nel Comune capoluogo si adempie a quanto previsto dalla Delrio come condizione per l’elezione diretta del Sindaco metropolitano. Con l’effetto però di vedere coabitare quello di Palazzo Marino con quello di Palazzo Isimbardi, con il secondo che suggerisce al primo cosa fare in termini di trasporti, mobilità e servizi di pubblica utilità. Questo perché non si è scelto di disarticolare il Comune di Milano in più comuni. Inoltre i nuovi municipi vedranno un Presidente, fortemente legittimato dal voto popolare, a capo di un organo esecutivo dotato di propri assessori che non solo non conoscevano le vecchie zone, ma non conosce oggi neppure la Città metropolitana. Tra l’altro privo di poteri reali e con un bilancio derivato e non proprio. Insomma, con i nuovi municipi si creano nei cittadini aspettative che non possono essere corrisposte.

La riduzione del numero dei consiglieri, legata al doppio turno per l’elezione del Presidente del municipio, fa il resto per quel che riguarda la messa in discussione dei principi di democrazia: meno spazio per i partiti e le liste che rappresentano istanze minoritarie e smisurati premi di maggioranza in un contesto in cui generalmente si reca alle urne, specie se al secondo turno, meno del 50% degli aventi diritto”.

“A tutto ciò – prosegue Forte – una nota positiva è rappresentata sicuramente dall’inserimento tra le funzioni dei nuovi municipi del rapporto con i cittadini per quel che riguarda la consulenza tributaria, proposto da un mio emendamento che ha avuto voto favorevole dall’aula. Si tratta di un decentramento non già dell’unica Direzione entrate dell’amministrazione, ma dell’attività di front office, per cui i cittadini potranno recarsi nelle proprie zone per chiedere informazioni e pagare le tasse”. Conclude Forte: “Si è trattato forse dell’unico tentativo di sottrarre la riforma al dibattito tutto interno ai partiti su posti e sistemi elettorali, per riportarlo all’istituzione di nuovi organi davvero a servizio dei cittadini”.

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