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Pd e islam politico: un rapporto non occasionale

Forte-foto-parlano-chiaro.-Pd-non-neghi-presenza-fondamentalisti-islamici-in-sue-liste-111 Gennaio , 15 : 31 (ANSA) – MILANO, 11 GEN – Il Partito democratico a Milano “ha rapporti esclusivamente con la parte dell’Islam più ortodossa, quello che viene chiamato Islam politico“. Lo hanno spiegato, in una conferenza stampa a Palazzo Marino, il consigliere comunale di Milano popolare Matteo Forte e Maryam Ismail, storica portavoce della comunità somala della città, uscita dal Pd in polemica con la decisione del partito di dialogare con la parte dell’Islam ritenuta più integralista.

Il Pd di Milano, hanno spiegato, “tramite l’associazione fondata dal segretario cittadino Pietro Bussolati, ‘Segnali’, ha rapporti con giovani esponenti dell’associazionismo musulmano del mondo Ucoii“, Unione delle comunità islamiche d’Italia. Nel board dell’associazione fondata da Bussolati c’è “Ahmed Abdel Aziz – ha spiegato Forte – che è anche presidente del Comitato libertà e democrazia per l’Egitto a sostegno dei Fratelli musulmani e di Morsi“. Il Pd a Milano “dialoga con il Caim”, Coordinamento delle associazioni islamiche, e alle ultime elezioni politiche una sua rappresentante ed ex responsabile culturale, Sumaya Abdel Quader, è stata eletta consigliere comunale del partito. “Il cugino della consigliera, Samer Al-Barq, è stato imprigionato a Guantanamo – ha spiegato Forte – e nel 2012 era detenuto in Israele, sospettato di legami con al Quaeda”.

La consigliera Sumaya “non è sul banco degli imputati per quello che hanno fatto i suoi parenti – ha concluso Forte – non chiediamo le sue dimissioni, ma vogliamo spiegazioni dal Pd e da Bussolati, su questi rapporti con un tipo di Islam politico che altri Paesi, come Regno Unito e Francia, hanno messo al bando”. (ANSA)

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