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Referendum Area C. Finalmente la partecipazione!

Finalmente la partecipazione! Venerdì 23 dicembre, con il lancio ufficiale della raccolta firme per indire un referendum di revoca dell’Area C, abbiamo visto migliaia di cittadini mobilitarsi. Dopo mesi in cui Pisapia é andato ripetendo fino alla noia la parola “partecipazione”, al gazebo del Pdl l’abbiamo vista in atto su una questione che tocca i milanesi da vicino. File ininterrotte di persone si sono formate in piazza San Carlo, lungo tutto il pomeriggio, per potersi esprimere sull’ennesimo balzello iniquo di questa amministrazione, imposto con protervia da chi fino ad oggi ha chiesto solo sacrifici senza indicare alla città alcuna prospettiva di crescita. Di questo ne ho parlato ampiamente in un articolo su IlSussidiario.net.

Tuttavia non manca chi parla di un “imbroglio”, perché “il regolamento comunale sulla partecipazione non consente oggi di riproporre il voto popolare su materie che sono già state oggetto di referendum”. Stupisce vedere Cappato impreparato sul Regolamento comunale. Infatti dovrebbe sapere che l’art.4 del Regolamento per l’attuazione dei diritti di partecipazione popolare recita al comma 2: “I Referendum non sono ammessi su quesiti aventi analoghe finalità delle consultazioni referendarie tenute nel corso dello stesso mandato amministrativo o comunque nell’ultimo triennio”. I 5 quesiti sull’ambiente di giugno, promossi da Cappato e dal Comitato “Milano Sì Muove” erano consultivi, mentre quello che propone oggi il PdL é di consultazione successiva, previsto dall’art.15 per chiedere la revoca di una delibera. Per sua natura questo tipo di referendum non ha analoghe finalità a quello consultivo. Spiace constatare che per la sinistra la parola partecipazione vale solo quando i cittadini aderiscono alle proprie campagne.

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