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Referendum, con riforma tagli dal centro e più tasse in periferia

(IMG-20161105-WA0004OMNIMILANO) Milano, 05 NOV – “Il testo sottoposto a referendum il prossimo 4 dicembre cristallizza in principio costituzionale ciò a cui abbiamo assistito in questi anni e cioè: tagli lineari ai trasferimenti da parte dello Stato, compensati dalla possibilità per gli enti locali di aumentare le aliquote” è questo quanto dichiarato dal consigliere comunale d’opposizione Matteo Forte, partecipando insieme al Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo e l’eurodeputato Massimiliano Salini al dibattito organizzato a Milano dal senatore Mario Mauro (Popolari per l’Italia) dal titolo ‘Un referendum per l’Italia: le ragioni del No’.
“Viene attribuita allo Stato, infatti, la competenza esclusiva in materia di coordinamento della finanza pubblica, prima concorrente, di cui tra l’altro si occuperà solo la Camera dei deputati e non anche quel Senato che dovrebbe rappresentare gli enti territoriali. A ciò si aggiunge la compartecipazione degli enti locali ai tributi erariali, proprio ai fini del coordinamento della finanza pubblica. Tradotto significa esattamente ridurre i comuni a meri esattori delle tasse per conto terzi, cioè dello Stato. Ciò produce una de-responsabilizzazione degli amministratori locali e un effetto combinato cui abbiamo assistito negli ultimi anni: i pesanti tagli lineari dello Stato sono stati compensati da un generale aumento della pressione fiscale dal 38 al 44%, 4/5 della quale è dovuta a quella locale secondo i calcoli della Corte dei conti audita in Parlamento. Se passa la riforma altro che risparmio per gli italiani, come continua a sostenere il Presidente del Consiglio”. ha concluso Forte.

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