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Welfare, Majorino e la barzelletta della riforma dei servizi

Foto Omnimilano(OMNIMILANO) Milano, 06 APR – “La barzelletta di un welfare riformato da Majorino per fortuna ha i giorni contati”. Così dichiara Matteo Forte, consigliere comunale d’opposizione e candidato per Milano Popolare a sostegno di Stefano Parisi.

“Nel balletto di agenzie e comunicati di queste ore la cosa più esilarante è la barzelletta della riforma dei servizi che avrebbe realizzato in questi anni Majorino, già sfidante di Sala alle primarie e che ora con la sua candidatura a capolista del Pd rende proprio il povero Beppe un comprimario. L’assessore uscente alle politiche sociali, mentre si appresta a distribuire qualche mancia elettorale per chi accoglie i clochard dopo averla distribuita per chi accoglie un profugo, lascia un quinquennio di roboanti piani del welfare e davvero poca sostanza amministrativa. Lascia una riorganizzazione dei servizi territoriali che è riuscita a coalizzare tutte le sigle sindacali contro. Lascia un riassetto dell’assistenza domiciliare fatto nel suo totale disinteresse, perché nel frattempo impegnato nelle primarie del centrosinistra, che però rischia di limitare la libertà di scelta dei genitori nell’ambito dei servizi rivolti ai minori. Il tutto con una spruzzatina di centralismo e dirigismo per cui, tanto nell’accoglienza dei senza fissa dimora che dei minori in affido, è ancora una volta l’Amministrazione comunale a ‘educare’ le famiglie che decidono di aprire le proprie porte di casa attraverso appositi corsi di formazione. Invece basterebbe valorizzare quelle realtà del sociale e del privato non profit che già lo fanno per ragioni ideali che nessun ufficiale pubblico è in grado di dare e garantire. Per il resto – continua il consigliere Forte – l’assessore Majorino si è limitato a spendere molto e male per garantite qualcosa a pochi (come nel caso del servizio pasto a domicilio dove spende 3 milioni per raggiungere solo 1380 utenti), salvo poi lasciare al suo buon cuore l’elargizione di contributi a sostegno di pur lodevoli iniziative private. Il tutto all’insegna della discrezionalità politica. E tutto ciò senza considerare l’umiliazione cui ha sottoposto con il bando moschee i musulmani moderati, che da sempre privilegiano il rispetto delle regole e il dialogo con le istituzioni agli incontri del Caim con personaggi imbarazzanti del peggior fondamentalismo islamico e che Palazzo Marino ha invece legittimato”.

Conclude Matteo Forte: “Se questa è la politica sociale che oggi il Forum cittadino dovrebbe vantare è evidente che quello di Majorino è certamente un modello. Ma da evitare” 

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